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Il EU Agri-Food Fraud Network ha pubblicato il suo rapporto annuale 2020.
Le attività fraudolente che riguardano la catena alimentare possono rappresentare un rischio per il consumatore.
Il numero di richieste di assistenza amministrativa per sospetta frode alimentare è passato da 292 nel 2019 a 349 nel 2020, ciò rappresenta un aumento del 20%.
Di seguito è riportato il numero di frodi sospette per categoria di prodotto:
Sono stati elencati cinque categorie di non conformità:
Il 37% riguarda l'etichettatura errata, per esempio quando l'olio d'oliva non extravergine viene presentato come extravergine.
Il 25% riguarda la falsificazione di documenti o problemi di tracciabilità.
Il 21% riguarda la sostituzione/diluizione/aggiunta/rimozione nel prodotto: questo si riferisce al processo di miscelazione o sostituzione di un ingrediente di alto valore con un ingrediente di basso valore, come l'annacquamento del vino.
Il 13% riguarda trattamenti e/o processi non approvati: tonno trattato con nitrito.
Il 4% riguarda la violazione dei diritti di proprietà intellettuale: si riferisce ai prodotti contraffatti.
L'adulterazione alimentare è la terza causa più comune di frode con il 21% dei casi.
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